Lettera e video del fondatore Francesco Verdinelli
ONDA RADIO 101 Roma
Francesco Verdinelli: allora ero musicista, 23 anni, non ancora compositore. Nell’estate del 1975 di ritorno da una tournèè con “Jesus Christ Superstar” mi ritrovai a casa, da solo, un po’ svuotato dal turbinio tipico delle tournee. Nella mia camera accesi la radio, per un po’ di compagnia e girando la manopola della sintonia in FM…ascoltai delle deboli voci che non provenivano dalla Rai… la frequenza era intorno a 103…capii immediatamente quanta passione avrei potuto dedicare a quello che di li a poco sarebbe stato un cambiamento epocale, sociale, culturale. Il mio carattere audace, decisionista e determinato mi fece decidere immediatamente di portare avanti quell’idea: Aprire una Radio a Roma. Le frequenze allora occupate a Roma erano 103 e 102mhz… Scelsi la frequenza di 101.1 e dentro di me pensavo…non sarà troppo vicino alla rai stereo in trasmissione su 100.3? mi arresteranno? Ancora non potevo immaginare cosa sarebbe diventato poi l’etere anche solo due anni dopo.
Pensai che muovendo la manopola della sintonia per passare dalla Radio Rai che trasmetteva fra 89 e 100 mhz per andare ad ascoltare le radio Libere, la prima che gli ascoltatori avrebbero potuto trovare sarebbe stata Onda Radio, 101 Mhz.
Cercare una sede…Un amico, Gianni de Silva, bizzarro e audace come me, uno dei soci fondatori, mi propose di vedere un box per auto di un suo amico, era in Viale Tito Livio a Roma. Lì allestii il primo studio. Telefonammo ad altri amici, Roberto Raspani Dandolo, Giorgio Onetti e Guido Fiocca furono i primi ad entrare in questo studio ed a prestare le loro belle voci, non sbagliarono e non sbagliai. Un box non poteva essere sufficiente per quella che il 15 novembre 1975 sarebbe diventata una delle prime radio libere aperte a Roma e in Italia. La ricerca disperata di una sede adatta, i”palinsesti” andavano avanti, i programmi iniziavano alle 13,30 con Ouverture, scelsi questo titolo del primo programma in onda, forse proprio pensando ad un percorso quotidiano dei programmi un po’ come un’Opera che avrebbe accompagnato gli spettatori durante la giornata, con le varie sfumature fino alla fine delle trasmissioni che solo per pochi giorni fu alle 24.
La sede venne fuori, Claudio Cocchi mise a disposizione una parte del suo appartamento ed entrò in società, mentre il trasmettitore che comperai al surplus militare Americano di Livorno diede forfait. Anche Stefano della Seta entrò in società; conosceva un tecnico radioamatore che si disse in grado di costruire un trasmettitore, copiando degli schemi di trasmettitori americani. Così fu. Il trasmettitore funzionava, mancava l’antenna..su tutto il mercato italiano non esisteva nessuno che vendeva antenne per trasmettere in fm, anzi quando chiesi ad un rivenditore di antenne per radioamatori minacciò di chiamare la polizia… Ci voleva un’idea… e la musica in questo mi ha aiutato…pensai che se ogni nota musicale ha dei propri armonici che vibrano contemporaneamente alla frequenza primaria e “trasmettono” il suono, altrettanto avrebbe potuto essere per frequenze più alte. Tentai un esperimento seguendo questa logica. Comperai una antenna per radioamatore e decisi di tagliarla, se non ricordo male ad 1/5 della frequenza di trasmissione. Timorosi andammo ad installarla…il rischio avrebbe potuto essere che se la mia teoria (che poi ho scoperto, ovviamente, già pensata ed applicata fin di tempi di Marconi) non fosse stata giusta, le onde prodotte dal trasmettitore non sarebbero state irradiate e sarebbero rimaste nel percorso fra il trasmettitore e la valvola, surriscaldando tutto e rompendo il mitico nostro trasmettitore.
Messa l’antenna…attaccato il cavo…accendemmo il trasmettitore. Funzionò! Era il 15 novembre del 1975 feci un primo annuncio, forse ancora un po’ ”ingessato” “Gentili ascoltatori oggi nasce una nuova radio libera a Roma: Onda Radio 101”. Scelsi di mettere la frequenza immediatamente dopo il nome in modo che ne facesse interamente parte. Era necessario far ricordare bene la frequenza per poter far ritrovare Onda Radio facilmente. Poi provammo a dare timidamente il numero di telefono…fummo sommersi da telefonate, la certezza di essere ascoltati ci diede una carica immensa! Il trasmettitore era veramente potente e la teoria delle armoniche funzionò!
Allora non era proprio semplice riuscire a farcela, in realtà eravamo mezzi pirati, c’erano i pulmini dell’allora polizia postale “Escopost” (poi divenuta Escoradio) che giravano alla ricerca dei pirati dell’etere, si rischiava di avere problemi giudiziari.
La nostra sede era al 4° Piano di Via Ferdinando Pinelli, alla Balduina, dissi a tutti i collaboratori di rimanere di vedetta e non appena un pulmino dell’Escopost avesse imboccato la nostra strada, avremmo dovuto spegnere immediatamente i trasmettitori. Più volte lo facemmo e questo ci salvò dal sequestro dei trasmettitori e dalla denuncia! Non eravamo certi che in futuro non sarebbe stato più così!
Iniziavano le telefonate degli ascoltatori, fra le prime Valentina Amurri e sua sorella Roberta, e poi Franco, furono le prime persone che vennero a trovarci, e fummo tutti un po’sbalorditi di conoscerci attraverso una trasmissione radio, ci presentammo e ci conoscemmo. La passione di Valentina per la musica Americana e la sintonia immediata con la musica che trasmettevamo, ci fece scegliere di lavorare tutti con vera passione a questa magia; la particolarità di Onda Radio 101, o almeno quello che io avvertivo, era che le persone ci sceglievano, sceglievano la musica che trasmettevamo, la musica degli anni ’70, la musica emergente-emersa, che forse anche le altre radio libere non sempre trasmettevano se non in particolari spazi, ma era la musica della gente, la musica che ancora oggi i ragazzi ascoltano, e il nostro modo di essere in trasmissione era diretto, ci somigliava, così come le telefonate in diretta della domenica sera. Si parlava di tutto, senza filtri e con la voglia di rischiare pur di dare un senso di verità a quello che si stava facendo. C’era forse un patto di lealtà non dichiarato fra conduttori e ascoltatori in diretta telefonica, o forse eravamo diversi, ma raramente ci furono problemi. Non era mai stato così e probabilmente non potrà più essere così. Gli ascoltatori si riconoscevano e ci sceglievano; molti proposero le loro collaborazioni, e fu così con tantissimi personaggi oggi popolari. L’Espresso iniziò a pubblicare tutte le settimane i programmi delle 3 o 4 radio più interessanti in tutta Italia, Onda Radio 101 era sempre presente. Oggi può sembrare poco, allora era un vero riconoscimento.
Successivamente Giorgio Onetti, collaboratore storico con il quale ho condiviso l’avventura divenne socio; Luca del Re divenne il responsabile dei notiziari, Isabella della Seta curò una grande quantità di programmi di grande interesse, e poi Enrico Rondoni, Giuseppe Carboni, Emanuele Bevilacqua, Gabriele Marcoccio, Stefania Leone, Raniero Ruberti, e David del Bufalo con le sue realizzazioni fra tecnologia e fantasia veramente uniche. Stefano Tamburini, Carla Vangelista, Silvia Nebbia, e ancora Massimo Carrano, Alessandro Staiti con la sua grande passione per i King Krimson, e Massimo Forleo, uomo del cinema di raro talento. Patrizia e Bruno Meoli, Fabio e Fabrizio Frizzi, Alessandro Mannozzi the voice, e poi nella nuova sede a via Friggeri con due nuovi studi realizzati dall’ingegner Gentili. Roberta Lerici attrice della compagnia di Carmelo Bene curava ogni settimana il programma della notte del lunedì dalle 24 alle 7 del mattino insieme a Vanina e Barbara che a nove anni pur di seguire la sorella talvolta si addormentava fra gli scaffali, e Millo, il fratello più grande, anche lui con una grande passione per la musica, arrivava con i dischi più interessanti sotto braccio. Era il primo periodo delle radio, diverso dalla seconda fase delle radio libere nate negli anni successivi che probabilmente ebbero la fortuna di avere forse qualche strada un po’ aperta dai “pirati” del 1975!